LILIANA MANTIONE LANARO

 

L'ARTISTA

 

Liliana Mantione Lanaro, in arte Lion Mant, nata a Caracas, cresce tra l'Italia ed il Venezuela, ha imparato dal padre, maestro d'Arte e pittore, le tecniche pittoriche, la storia e la passione che l'Arte richiede.

Nel 1986 si trasferisce, per esigenze professionali del marito, a Cortina d'Ampezzo. Dalla stretta vicinanza con la Natura, carpisce la prospettiva eternamente cangiante della Luce, che cerca di comunicare attraverso le sue tele. Inizia il suo lavoro definitivo come pittrice nel 1989. Dal 2005 al 2008, trascorre lunghi periodi in Spagna, dove arricchisce alcune tra le sue materie di studio principali, Filosofie orientali e Metafisica.  In questo periodo il suo stile pittorico diviene onirico-surreale-simbolico. Attualmente vive e dipinge a Cortina d'Ampezzo. Attraverso il suo lavoro cerca di risvegliare quei Messaggi che fanno parte dell'Inconscio Collettivo, componendo e scomponendo, cancellando e ricreando con Energia, ogni confine dato dall’Uomo nel nostro Pianeta e qualunque forma materica, tramite il passaggio della Luce, dando Via Libera ad una Comunicazione senza Limite.

“L'Arte è per me un costante lavoro di Interiorizzazione e Interazione in un processo cognitivo tra Esterno/Fisico ed Etereo/Invisibile che attraversando gli Spettri di Luce, procede in un'infinita serie di Frequenze, nascono da qui le sue opere: "Materia=Vuoto”

La sua costante ricerca la porta a sperimentare dal 2012, in ambito Multimodale, un nuovo approccio, del tutto all'Avanguardia.

Il primo evento "Lux Estrema", ha dato vita ad una tela dipinta ad olio, portandola al momento della Genesi.

Il secondo evento, "Il Suono Dipinto", esposto a Cortina d'Ampezzo nell'agosto del 2013, ha permesso ai visitatori di interagire con ogni soggetto dell'opera, in arcani, modalità non esplicativa ma evocativa.

 

Definita come "Pittrice della Luce". La sua opera è stata descritta come visione surreale che diviene espressione simbolica attraverso l'indicazione rivelatrice della Luce stessa. I suoi quadri sono visioni di spettri luminosi di diverse entità e frequenze che attraverso movimenti ondulatori, riescono a mantenere una costante durante ogni Metamorfosi.

Contatti: www.lilianamantionelanaro.com -- email: lillimr@yahoo.it

 

 

Il mio “Credo” per l’Arte:

“Credo nell’Arte, come Suprema Espressione del Divino che E’ in noi Esseri Umani, - così vicini a Dio, così diversamente uomini.”

“Credo nell’Arte, che attraverso la sua Genesi ci riporta ad una continua Rinascita, - l’Età che fu o sarà, segno del Vero che non puoi toccare.”

“Credo nell’Arte, a stemperare nell’effimero tempo, ancora Estasi sempre e mai presente, tempo, fluire lontano che non richiede assenso.”

“Credo nell’Arte, per Creare Vie di Comunicazione Insostituibili, -Acqua che salva e porta il fato e non piega il filo d’erba a questo prato, passa lieve come il ricordar lontano.”

“Credo nell’Arte, per accendere Lux Estrema,- parlare in nessun Codice, così ciò che dico intendi, non ho radici a reclamarmi in sé, ne sono salva.”

“Credo nell’Arte, per offrire piacere attraverso la bellezza,- il tocco della mano condivide sogno e gioia, porta fertile vita e nulla vuole, come me, se non lo stare dove appaio.”

“Credo nell’Arte, come oblio che porta assoluta Essenza.”

Credo, scritto dall’artista, Liliana Mantione Lanaro.

 

 

RECENSIONE

 

La produzione artistica di Liliana Mantione Lanaro è frutto di un percorso di crescita artistica e interiore, con una sintesi elaborativa originale e personalizzata, che recupera da memorie antiche ed evocazioni archetipe passate e la riporta al presente, la contestualizza nella rivisitazione inedita in chiave di visionarietà moderna e intrisa di simbolismi e riferimenti a significati da scoprire e interpretare. Le opere sono metaforicamente delle pagine di un taccuino virtuale, sul quale l’artista ha raccolto le sue percezioni emozionali, gli stati d’animo e tutto il comparto delle emozioni e dei sentimenti della sfera interiore e spirituale. Nel procedimento di intreccio dei colori e nella stesura delle tonalità cromatiche amalgamate ottiene un perfetto rapporto di equilibrio e le sfumature create appagano pienamente l’effetto visivo, così come risultano penetranti nell’impatto sensoriale. La lanaro dimostra di saper ben gestire e padroneggiare l’elemento cromatico, per valorizzare al meglio la composizione strutturale d’insieme. Genera armonia e bellezza in un racconto pittorico in continuo e progressivo divenire, che appare come un percorso in forma di metafora di un cammino esistenziale, in cui lasciare emergere le componenti di “natura” e “psiche” per raggiungere un grado di piena consapevolezza e successivamente sperimentare la totale rinascita e il progressivo rinnovamento. Il tutto supportato da una vena creativa vivace e da un fervido e dinamico spirito immaginario e d’inventiva.  La struttura pittorica diventa lo strumento per il ritrovamento di sé, diventa la piattaforma portante di un punto cardine di solido riferimento, attraverso cui poter liberamente esternare il proprio ego “personificato” nella pittura, che è al contempo espressione poetica e narrazione visionaria e fantastica, racchiusa in rappresentazioni fortemente evocative, intrise di ricercata raffinatezza e avvolte da un’atmosfera di contorno vagamente enigmatica e un po’ misteriosa. Dallo sfondo emergono raffigurazioni, sagome e forme quasi evanescenti, immagini d’impronta stilizzata immerse in una dimensione sospesa tra reale e irreale, tra realtà e fantasia. Sono rappresentazioni contenute e custodite all’interno di una spazialità diafana, che proietta lo sguardo alla ricerca di orizzonti verso un possibile cammino di luce, che conduce fuori dal buio e dalle tenebre, che oscurano la vita dell’uomo. La luce e gli effetti luminosi e luminescenti diventano illuminazioni spirituali e interiori e lo smarrimento viene mitigato dalla fiduciosa e speranzosa propensione ad attraversare e oltrepassare la condizione di buio esistenziale. Le opere della lanaro sono come dei misteri volutamente non del tutto rivelati, dove non è dato di sapere se la ricerca di una strada sarà coronata dal risultato finale positivo, ma risulta comunque evidente la necessità di compiere tale ricerca, che dalla prospettiva pittorica si allarga e si espande a quella della vita e a tutto il comparto della condizione e dell’esistenza umana. Ella indica un percorso nella penombra da intuire e recepire, da cogliere negli anfratti più reconditi e celati delle poetiche composizioni, poiché come affermato da Federico Garcia Lorca “Il poeta non sa, che tutti i sentieri sono impossibili e per questo di notte li percorre con calma”. Nel contesto sociale contemporaneo l’essere umano è spinto dalla “frenesia del fare” e ha smesso di ascoltare se stesso e gli altri, la propria anima e quella del mondo che lo circonda. La lanaro nella sua arte ha inserito preziosi frammenti di profondi valori arcaici e richiami ancestrali di intensa spiritualità, per cui lo spettatore può ritrovare una parte di sé, taciuta, dimentica o ancora rimasta inespressa compiutamente. La scelta di uno stile di matrice informale e di tematiche d’ispirazione fantastica, viene rafforzata e avvalorata dall’ammaliante cornice di forme e colori, protesa a stupire, sorprendere, ma anche a fare pensare e meditare il fruitore. I suoi “quadri-sogno” composti come “mosaici stratificati e puzzle ad effetto tridimensionale” affascinano e conquistano lo spettatore e lo introducono in una dimensione speciale e quasi fiabesca, sollecitandolo a fermarsi in un’attenta e approfondita osservazione, per ritrovare il prezioso tempo perduto, il tempo dell’ascolto di se stesso e della riflessione arricchente e costruttiva.

E.G.

 

 

Esposizioni con QueenArtStudio

 

PREMIO LORENZO DE MEDICI OTTOBRE 2016

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