Marina Del Giudice

Biografia

 

Marina Del Giudice was born on 04th April 1968 in Napoli.

She has breathed essences and colors of oil painting in her father’s office since she was child. At the same 

time, during those years, she was very attracted to theatrical comedies by Eduardo De Filippo and 

Pirandello, and she was also fascinated by Petrolini, Charlot and Ridolini’s perky demonstrations 

transmitted on tv which were also sad sometimes.

She attended Artistic High School and got her diploma in Scenic design at ‘Accademia di Belle Arti’ in 1989.

She immediately started to work as scenographer realizing programs for tv and theatres in Napoli and all 

around Italy.

Simultaneously, she worked as Interior Designer and as teacher. 

Nowadays, during her labs, she tries to transmit her passion for art, theatre and music to her students.

EXHIBITIONS:

“Da  Partenope  a Tosca … donne oltre il sipario” – PERSONAL EXHIBITION- on 10th March 2012 at LA 

FABBRICA DEL DIVERTIMENTO-DIDATTICA EVENTI VIA MADONNELLE, 29 ERCOLANO(NA)

“In attesa . Omaggio a Nino Rota”- COLLECTIVE EXHIBITION- from 25th April 2012 to 08th  May 2012 at 

DANZA CON L'ARTE ALLA DOMUS,   DOMUS TALENTI, VIA QUATTRO FONTANE ROMA

SPOLETOFESTIVALART  International Award on 13th July 2013 for the opera “Carmen”

Collective exhibition for the opening of Art Centre MILAN & EVENTS from 15th November to 2nd December 

2013 with the opera “Mata Hari”.

 

 

Recensione Critica

 

Marina del Giudice è l’Artista dell’Happening

Happening è il termine coniato dall'artista americanoAllan Kaprow nel 1950 circa , che indica l’ evento che combina elementi di pittura,  poesia,  musica,  danza e teatro e viene  messo in scena come un live action

Marina è una pittricemagistrale di composizione teatrale figurativa,  di fantasia e di figure femminili rarefatte. 

L'ispirazione perla sua arte deriva da tutto ciò che vede e tocca nella storia del teatro

Le sue creazioni  possono essere altamente simboliche  con indizi nascosti per aiutare  a decifrare le immaginidi semplice sontuosità  dei soggetti dal fascino universale. 

Essi possono essere visualizzati allo stesso modo per i loro colori vibranti che riempiono la tela e il contrasto con rossi caldi che rendono i dipinti danze di luce pieni di attrattiva. 

Marina  da vita ad  ogni opera invitando lo spettatore nella pittura come un universo a parte, ricco di energia e tonalità.

In molti casi, l’opera d'arte visiva ha spinto l’Artista a scrivere la storia dietro la scena. Ma i dipinti presi nei drammi  sono più che semplici fonti di ispirazione: hanno preso parte alla formazione di un mezzo che si appropria di visioni e le traduce inemozioni. 

Come creatrice  di icone, Marina si muove non solo da una "somiglianza fotografica",ma le  associa con "il teatro esaurito delle convenzioni realistiche” una sorta di "linguaggio della visione"

L'analisi delle sue  opere attraverso la lente della pittura mira a mettere in luce il ruolo svolto dal suo linguaggio plastico, un linguaggio che sembra essersi evoluto lungo le stesse linee di quelle che hanno portato le arti pittoriche alla rappresentazione mimetica. 

Dipinge  un mondo avvolto da ombre, reali e metaforiche. La luce viene usata come contrappunto al buio prevalente, ma è scarsa, un bene prezioso che deve essere utilizzato con parsimonia diventando un analogia della vita,distinta dalle altre luci, e di una particolare chiarezza incontaminata.

Marina desidera dotare il suo personaggio femminile di una dimensione quasi sacra che trascende la sua realtà in carne e ossa, elevandola ad un simbolo idealizzato, ad una visione nostalgica che impedisce al narratore  qualsiasi conclusione affrettata

Questi dettagli pittorici creano un'immagine larger-than-vita del personaggio, trasformandola in una figura  che esiste nella memoria  letteraria  antica del narratore facendone raffiorare i ricordi

 E’ forte il potere del quadro di esprimere ciò che si nasconde dentro la mente umana, e che ci fa rivedere con  il colore scene  già vissute sul palco  e già raccontate.. e  il dipinto estende la propria memoria ad altre scene.Utilizzando così l'arte della pittura, Marina Del giudice  sposta l’attenzione  da un quadro ad una visione più complessa e intensa dell'umanità.

 

Marina del Giudice is the Artist of the 'Happening

Happening is the term coined by the American artist Allan Kaprow  around 1950, indicating the 'event that combines elements of painting, poetry, music, dance and theater, and is staged as a live action

Marina is a masterful painter of theatrical figurative composition, of  fantasy and of rarefied  female figures.

The inspiration for his art comes from everything she sees and touches in the history of the theater

Her creations can be highly symbolic with hidden clues to help to decipher the images of simple sumptuousness of subjects with universal appeal.

They can be viewed in the same way for their vibrant colors that fill the canvas and  THE contrast with warm reds that make the paintings  full of attractiveness dances of light.

Marina gives life to every work inviting the viewer into the painting as a world apart, full of energy and color.

In many cases, a work of visual art has pushed the artist to write the story behind the scene. But the paintings caught in the dramas are more than just sources of inspiration: they took part in the formation of a medium that takes visions  and transform them  into emotions.

As creator of icons, Marina doesn’t start only from a "photographic likeness", but associates them  with "the theater of the realistic conventions" a kind of "language of vision"

The analysis of her works through the lens of painting aims at highlighting the role played by her plastic language, a language that seems to have evolved along the same lines of those that have led the pictorial arts  to the mimetic representation.

SHE paints a world bound by real and metaphorical shadows. The light is used as a counterpoint to the prevailing darkness, but IT is poor, a precious asset that must be used sparingly becoming an analogy of life, distinct from the other lights, and a particular pristine clarity.

Marina wishes to give an almost sacred dimension to her  female character, a dimension that transcends its reality in flesh and blood, elevating it to an idealized symbol, to a nostalgic vision that prevents any hasty conclusion to the narrator

 

Maria Grazia Todaro 8 Ottobre 2015

 

 

 

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Esposizioni con QueenArtStudio

 

Art Shopping Louvre 2015

Premio 'In mostra con Dali'  Giugno 2016

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