L'ARTISTA
Enio Di Stefano nasce a Rocca di Cambio (AQ – Italia) il 18 giugno 1953.
Si trasferisce ad Ancona negli anni ’60 dove compie i propri studi e matura la sua formazione. Fin da ragazzo si dedica alla pittura e alla scultura, approdando, dopo varie esperienze, ad un genere surreale, sviluppando in maniera personale il rapporto tra Uomo e Natura.
Dal 1978 espone le sue opere, partecipando a numerose mostre personali e collettive, sia in campo nazionale che internazionale.
Recensione Critica
La grande retrospettiva del lavoro di Enio di Stefano, germina in una puntuale riscoperta surrealista e nel suo manifesto ruolo nell’ambito della pittura.
Enio è conosciuto per i suoi dipinti onirici e figurativi ,pieni di racconti straordinari e complessi ,edotti dal suo ricco interesse per la natura,per la particolare attenzione all'immagine che rappresenta quasi incantato come un bambino ,ai dettagli anatomici dell’essere umano ,come rivisitati in una scomposizione metodica che non permette di arrivare all’interno dell’io e che sembra voler mantenere abilmente offuscato … alle sue donne pensanti , sfrondate e piene di patos catturate dal loro mondo ibrido, dove strane e un po sconcertanti figure – vengono collocate come creature arrampicate ai dei fili o a catene che si indirizzano verso il cielo come ancorate ad un gancio fantastico, alla ricerca della loro anima perduta
Così come nella sua raccolta di bucce in una minuziosa ricerca della più piccola sfumatura, parrebbe voler rappresentare più l’involucro …. O come pure nei sassi inanimati , simboli di quella estrazione e di una libera associazione psicoanalitica di se stesso , in cui tutto ciò che semplicemente viene in mente è ciò che è scritto , con nessuna modifica cosciente .
Riflettendo sui propri sogni mostra la creatività da presentare tra il subconscio e l’inconscio .
Il Razionalismo soltanto sopprime questa immaginazione .
Il suo surrealismo è quindi un tentativo di trasformare il pensiero in arte senza fare nulla che possa rovinarlo, ed è pensato per visualizzare l'inconscio e il subconscio in modo da rafforzare la comprensione umana di entrambi .
I temi comuni affrontati da Di Stefano come quelli di erotismo e di morte,nella sua arte surrealista non devono essere visti come trasgressivi. Freud credeva nelle unità del subconscio di Eros e Thanatos: il primo è un desiderio sessuale della vita, quest'ultimo è l'unità della morte, sono queste le unità inconsce dentro l’Artista, mescolate insieme, senza la razionalità della realtà che li separa.
Notevole anche è l'uso della combinazione incongrua dove l’uomo e la donna involti dalle nuvole ,le figure assorbite nella terra o nelle rocce sono individualmente riconoscibili , ma insieme confondono lo spettatore , che vive attraverso questa unione i sentimenti precedentemente espressi
Maria Grazia Todaro
ESPOSIZIONI CON QUEENARTSTUDIO
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